Come decidere cosa cucire


Risorse e consigli per programmare il proprio guardaroba me made (che vuol dire "fatto da sé"). Perché è bello cucire eh, bellissimo. Ma sarebbe ancora più bello riuscire a cucire cose che poi un* indossa per davvero.

1. Non programmare troppo

Partiamo dal presupposto che l'hobby del cucito si nutre di due risorse limitate: tempo e soldi. Due risorse che per essere spese bene richiedono programmazione. Solo che, in quanto hobby, il cucito dovrebbe essere divertente, estemporaneo, magari seguire l'umore e la creatività del momento. E la programmazione con il divertimento, diciamolo, c'entra poco.

Il primo consiglio quindi è questo: programma i tuoi progetti il minimo indispensabile. Fai una piccola lista di capi che vuoi cucire: sarà la tua short list 2021. Questa lista non deve contenere tutti i capi che cucirai, anzi, molti meno di quelli che sai di poter cucire. Saranno capi per cui metterai una cura particolare: scegli attentamente i modelli, seleziona i tessuti con cura, datti tempo, non farti fretta. Qui le parole chiave sono "minimo indispensabile" – una quantità stabilita da te, a seconda di quanto sai di poter cucire. L'anno scorso hai cucito una media di due capi al mese? Quest'anno programma 9 progetti (noi l'abbiamo fatto qui), saranno nella tua short list: e se tempo e soldi verranno a mancare questi saranno i progetti a cui dare spazio.

Nota bene: questa lista non è una tessera punti, alla fine dell'anno non bisogna aver riempito tutte le caselle. Al contrario: è una guida stilata sulla base delle priorità di un momento. Se le priorità cambiano la guida può essere serenamente cestinata.

Risorse utili:

  • You Need A Budget: un metodo utile per capire che budget hai al mese / all'anno da dedicare al cucito
  • Humana Vintage: un negozio di abiti usati che talvolta (a seconda delle città) vende anche tessuti
  • Nelle biblioteche si trovano spesso libri di cucito, i cataloghi sono online – ad esempio questi sono una parte di quelli delle biblioteche civiche torinesi

2. Tieni traccia dei progressi in un quaderno

Sewing journal o diario del cucito è un nome altisonante per quell'oggetto, di solito un quaderno, dentro a cui annotare, pinzare, incollare, scrivere tutto ciò che c'entra con la tua pratica di cucito in tutte le sue fasi.

Prima di cucire puoi fare un elenco dei modelli che hai già o che vuoi comprare, puoi pinzare tra le sue pagine i campioni di tessuto che hai a casa, puoi scrivere quante cerniere ti servono esattamente e di che misura.

Dopo aver cucito puoi annotare quali modifiche hai fatto al modello, che cosa hai notato mentre lo indossavi, che cosa cambierai la prossima volta.

Dopo qualche tempo questo diario si trasformerà anche in una sorta di enciclopedia dei tessuti con tanto di campioncini, e comprarli sarà sempre più facile.

Noi usiamo un semplice quaderno bianco, ma online se ne trovano di già compilati:

3. Vestirsi è anche un gesto politico

Nell'app di project management che usiamo per lavorare a Raglan c'è una scheda che contiene più commenti delle altre. La scheda in questione è dedicata a questo articolo qui: come costruire il tuo capsule-wardrobe, di Mood Fabrics.

Riassumiamo la lunga discussione dicendo che secondo noi l'intento di questo articolo è di essere utile, ma sotto sotto è pieno di giudizi su cosa si possa o no mettere – e noi pensiamo che questi giudizi facciano più male che bene: chi l'ha detto che i vestiti di tutti i giorni devono essere basic? Se voglio ricoprirmi di paillettes ogni mattina, uscire con i colori dell'arcobaleno, indossare cappelli di piume per prendere la metro: chi dice che non posso farlo? O, al contrario, perché il basic è visto come noioso?

Quando si parla di consigli su come costruire (comprando o cucendo) i vestiti per il proprio guardaroba non si può prescindere dal fatto che i vestiti – e i consigli di stile – riflettono la società in cui viviamo. Una società che per i nostri gusti in questo periodo è troppo normativa: basta vedere quanti "nuovi" modi per categorizzare capelli, forme del corpo, colori della pelle spuntano fuori come funghi ogni giorno. Che poi non c'è nulla di nuovo: questi in realtà sono vecchi sistemi con facce ripulite; hanno spesso basi razziste e grassofobiche, e secondo noi non andrebbero seguiti perché non portano a nulla di buono.

Esattamente come l'articolo di Mood Fabrics, che aveva un intento costruttivo ma finisce per essere deleterio, stabilire cosa devi o non devi metterti a seconda della forma delle tue spalle o del colore delle tue vene secondo noi è un'ulteriore oppressione e segregazione sociale delle donne – perché ovviamente questi consigli sono sempre, SEMPRE rivolti alle donne – che come ben sappiamo di tutto hanno bisogno tranne che dell'ennesimo sistema che ci dica cosa possiamo o non possiamo fare.

È un discorso lungo, qui due link per chi volesse approfondire:

4. Indicazioni per orientarsi

E ora vediamo una serie di indicazioni generali, alcune ovvie e altre meno, che noi usiamo per programmare i progetti di cucito:

  • Stiamo per cucire un capo for the fun of it o un capo funzionale? Per divertimento si può sperimentare con forme e materiali di ogni genere e godersi il processo –sempre prendendo in considerazione che il risultato potrebbe non essere davvero indossabile. Se funzionale, bisogna prima capire cosa ci serve: abbiamo una vita attiva o sedentaria, usiamo la bici, portiamo i tacchi, mettiamo zaino o borsa, abbiamo caldo o patiamo il freddo?
  • È utile controllare e studiare i propri capi preferiti, vedere come ci stanno indosso e cercare modelli simili da riprodurre.
  • Per usare meglio tempo e budget conviene evitare i modelli di tendenza e pensare invece a far capi che avremo voglia di portare a lungo.
  • Quando possibile (e cioè: budget permettendo) è meglio evitare tessuti tipo poliestere e cercare invece tessuti naturali che diano sensazione immediata di comfort.
  • Preferire sempre tessuti facili da lavare a basse temperature, o tessuti che si integrano con le nostre routine: come facciamo il bucato? Andiamo spesso in tintoria?
  • I vestiti in buone condizioni e buoni materiali che non usiamo più possono essere smontati per costruire nuovi modelli. Questa è una pratica che aiuta a evitare l'accumulo e stimola creatività. Lenzuola, tovaglie, sciarpe, tende, foulard e persino tappeti si possono riusare per dei capi!
  • Per capire quali forme preferiamo è utile prendere le misure ai vestiti che ci stanno meglio (e non solo le misure al nostro corpo). Ad esempio se devo fare una gonna a ruota e non la voglio troppo anni '50 né troppo dritta posso verificare l'ampiezza di una gonna simile che ho già e confrontarla con il modello per decidere più facilmente quanto aggiungere o togliere.
  • (Non sempre applicabile) Non dobbiamo per forza cucire la nostra taglia! Se il modello presenta una selezione sufficientemente ampia di taglie possiamo realizzare un capo più grande e ottenere un modello completamente diverso, che magari incontra meglio le nostre esigenze e il nostro stile.
  • Prima si esce dallo schema uomo-donna, meglio è. Smettiamola di seguire dettami imposti, ognuno scelga per se.
  • Evitiamo di regalare cose fatte a mano, a meno di non essere al 100% sicur* che possano piacere.
  • C'è chi non ama seguire le istruzioni: un buon metodo alternativo è smontare i capi che non usiamo più e capire come son fatti.
  • A differenza dei capi comprati i pattern non hanno stagioni, lo stesso modello può essere fatto in cotone leggero o lana pesante (controllare gli spessori prima di acquistare il tessuto)
  • Chiedere a chi vende il tessuto per cosa viene usata di solito una certa stoffa: se è per pantaloni o capispalla molto probabilmente come top non risulterà come ci aspettiamo.
  • Mostrare (o mandare via email) il modello che vogliamo cucire al negozio di tessuti. Se vogliamo una camicia boxy inutile farla in raso perché non cadrà come pensiamo, chiedere consiglio sul tessuto più adatto fa risparmiare!